Ciao Alessandra! Puoi raccontarci qualcosa su di te e sul tuo percorso nell’insegnamento della ginnastica?
Ciao a tutti! Allora, sono entrata nel mondo de La Comune nel 1996 perché portavo i miei figli a fare lezioni di judo. Ai tempi ero già insegnante di ginnastica modellante per un’altra realtà. Un giorno, facendo una scommessa con Marco Marzagalli (Fondatore de La Comune ndr), ho iniziato a pensare di aprire il primo corso di ginnastica modellante a La Comune. Lui fece una scommessa: "Secondo me non riuscirai ad aprirlo". E invece… la scommessa la vinsi io! Negli anni successivi ho preso in carico altri corsi.
Per quanto riguarda la passione per l’insegnamento, ciò che mi ha sempre spinto a mettermi in gioco è il piacere di allenare. Amo insegnare alle persone e trasmettere loro le mie conoscenze. Infatti, ho insegnato anche nuoto in passato, sia ai bambini che agli adulti. Andando avanti con l’età, visto che i miei figli praticavano judo, ho iniziato a praticarlo anch’io e in 6-7 anni sono diventata cintura nera. Ma già con la cintura marrone avevo iniziato a insegnare judo a ragazzi con disabilità.Nel mio percorso, ho poi assunto la presidenza dell'ASD, ruolo che aggiunge maggiori soddisfazioni, ma soprattutto maggiori responsabilità, per ampliare il campo lavorativo e continuare a creare una comunità coesa.
Quali sono le principali differenze tra ginnastica modellante e ginnastica dolce?
La ginnastica modellante è rivolta a persone dai 30-35 anni in su. Ha una parte tonificante e un allenamento intenso, che permette di vedere cambiamenti sia fisici che di energia nel corso dell’anno, oltre a una maggiore consapevolezza del proprio corpo.
La ginnastica dolce, invece, è indirizzata a persone in età post-pensionamento, che spesso sono state inattive, anche a causa del COVID. Il mio obiettivo è capire il punto di partenza di ciascuno e far compiere un passo avanti graduale. Organizzo classi diverse a seconda del livello dei partecipanti, lavorando su aspetti fondamentali che tendono a perdersi con l’età: attenzione, equilibrio, velocità nell’apprendimento e concentrazione mentale.Inoltre, propongo anche esercizi nuovi per uscire dalla comfort zone e stimolare le persone sia fisicamente che psicologicamente. Si crea così un gruppo coeso, come ad esempio i gruppi di cammino, che diventano un momento ricreativo oltre che sportivo.
A chi sono consigliate queste discipline?
A chiunque! Anche agli uomini, che in palestra sono spesso minori in numero rispetto alle donne, che invece sono spesso più vive e partecipative.
Le nostre attività sono adatte anche a chi ha difficoltà fisiche. Cerchiamo sempre il modo giusto per farli attivare. Ad esempio, abbiamo aperto un corso di ginnastica dolce su sedia per chi ha mobilità ridotta. Si è creato un gruppo affiatato di persone che ora stanno molto meglio; tanti malesseri fisici sono stati alleviati o risolti.
Come si struttura una lezione?
In entrambe le discipline si parte con un riscaldamento iniziale, diverso per ogni partecipante. È fondamentale partire da quella che è la propria condizione.
Nella ginnastica modellante si fa poi una preparazione fisica più intensa, lavorando sui muscoli e su movimenti utili anche negli sport praticati quotidianamente.
Nella ginnastica dolce, invece, dopo il riscaldamento si lavora sempre sui gruppi muscolari, ma con particolare attenzione alla postura e alle articolazioni, per mantenere l’ampiezza dei movimenti e prevenire rigidità.
Quali attrezzi, se necessari, vengono utilizzati durante le lezioni?
Utilizziamo piccoli pesi, palle, bastoni, elastici… Tutti strumenti che ci permettono di variare il lavoro, adattarlo alle esigenze individuali o intensificarlo a seconda del livello dei partecipanti.
La ginnastica dolce e posturale possono aiutare nella prevenzione o gestione del dolore? In che modo?
Assolutamente sì, soprattutto la ginnastica dolce. Lavorare sul corpo in modo costante lo mantiene elastico e più resistente a cadute o eventi stressanti e traumatici. E la cosa bella è che si può iniziare in qualsiasi momento della vita.
Quanto è importante la costanza nella pratica per vedere miglioramenti?
La costanza è fondamentale. Bisognerebbe praticare almeno due volte a settimana, anche se idealmente sarebbe meglio fare di più, specialmente andando avanti con l’età.Aumentare l’attività fisica non solo migliora il benessere fisico, ma aiuta anche a riempire le giornate con stimoli nuovi e positivi. Ti prepara ad un avanzare dell’età più dolce, attivo e sereno.
Hai qualche storia di successo o cambiamento significativo nei suoi allievi che ti piacerebbe condividere?
Ce ne sono tante, soprattutto tra chi frequenta la ginnastica dolce. Mi viene in mente il caso di persone che hanno perso il partner e si sono ritrovate sole. Entrando in palestra, hanno iniziato piano piano a ricostruire una vita sociale, arricchita da nuove amicizie e attività.
Un’altra storia, invece, riguarda una signora che doveva sottoporsi a un’operazione al ginocchio, ma grazie agli esercizi e alla sua costanza negli allenamenti, è riuscita ad evitarla.
Qual è la parte più gratificante del tuo lavoro?
Vedere i risultati nei miei allievi: quando stanno bene, raggiungono gli obiettivi che ci eravamo prefissati e magari superano anche le loro stesse aspettative. Mi gratifica vedere come, insieme, riusciamo a migliorare il loro benessere fisico e mentale.
E poi c’è il lato umano: vedere la nascita e la crescita di gruppi di persone che prima erano sole e che ora condividono esperienze e momenti di vita. Anche se magari rimango in disparte, so di aver contribuito a creare qualcosa di bello.
Quale consiglio daresti a chi vuole iniziare ma ha dubbi o timori?
Il primo passo è analizzare le proprie paure e cercare di superarle con l’aiuto di qualcuno. Ad esempio, la paura di cadere può essere affrontata con esercizi specifici che ti insegnano non solo a evitare la caduta, ma anche a cadere bene, riducendo il rischio di farsi male.
Mettersi in gioco è la cosa più bella, istruttiva e gratificante che si possa fare per sé stessi. Non è mai troppo tardi per iniziare!