BIAS: IL PRIMO INCONTRO TRA I PARTNER A CASCAIS
Costruire ponti attraverso lo sport: il primo incontro del progetto BIAS
Sabato 3 febbraio ha segnato un altro significativo passo in avanti per il progetto BIAS – Building an Inclusive Attitude in Sport- il progetto internazionale finanziato dall’Unione Europea* che ASD La Comune ha presentato come capofila, in partenariato con Judo Assist Ireland e Sport Evolution Alliance.
Dopo i lavori di studio e approfondimento svolti dai partner a Lisbona giovedì 1 e venerdì 2 febbraio, il 3 febbraio il consorzio si è riunito a Cascais, Portogallo, per la prima giornata aperta al pubblico ricca di formazione e impegno, il tutto alimentato da una passione condivisa per la promozione delle pari opportunità e per l’accessibilità allo sport per i bambini con disabilità intellettive e Disturbi dello Spettro Autistico.
La mattinata è iniziata con tre sessioni formative arricchenti:
Nelson Santos, insegnante di Educazione Speciale, ha condiviso con i partner del progetto la sua esperienza, fornendo preziose informazioni sul sostegno ai bambini con bisogni speciali.
João Miguel Fernandes, psichiatra, ha offerto la sua prospettiva scientifica, approfondendo la comprensione della neurodiversità e del suo impatto sulla partecipazione sportiva.
José Paveiro dell’ANDDI, l’Associazione Portoghese dello Sport per lo sviluppo intellettuale, ha portato la sua esperienza pratica, fornendo strategie concrete per creare ambienti sportivi inclusivi.
Il pomeriggio, invece, è stato organizzato un momento pubblico con lezioni aperte agli insegnanti sportivi e ai propri allievi convenuti da varie zone del Portogallo presso il Mem Martins Sport ClubeLo scopo dell’incontro è stato quello di condividere le metodologie studiate nei giorni precedenti volte a rendere un gruppo sportivo di bambini o giovani non disabili il più possibile accogliente e inclusivo nei confronti di chi si trova in difficoltà.
Gli insegnanti di Judo, Ju-jitsu, Karate e Capoeira di Judo Assist Ireland, ASD La Comune e Sport Evolution Portugal hanno tenuto alcune lezioni pratiche, proponendo una serie di esercizi pensati per creare un clima maggiormente inclusivo durante le lezioni.
” Il lavoro che stiamo facendo cambia il paradigma perché il focus non è sul bambino con fragilità o disabilità, ma sul gruppo che deve accogliere quel bambino.” – spiega Marco Marzagalli, insegnante di Judo presso ASD La Comune“Gli esercizi e le pratiche che stiamo sperimentando quindi vanno in questa direzione: rendere il gruppo di bambini o giovani non disabili il più possibile inclusivo.
Alla fine del progetto realizzeremo un manuale con tutte le pratiche più efficaci, sperando di poter aiutare coach, maestri e insegnanti di ogni sport di gruppo a rendere il loro un gruppo davvero inclusivo nel momento in cui si presentasse un bambino con disabilità o fragilità.”Giornate come questa, piene di collaborazione, apprendimento e impegno pubblico, rappresentano un trampolino di lancio fondamentale verso un futuro in cui ogni bambino, indipendentemente dalle proprie capacità, ha l’opportunità di sperimentare la gioia, l’empowerment e il senso di appartenenza alla comunità che lo sport può offrire.
*Finanziato dall’Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l’Unione europea né l’EACEA possono esserne ritenute responsabili.
ENGLISH VERSION
Building bridges through sport: the first meeting of the BIAS project
Saturday 3 February marked another significant step forward for the project BIAS – Building an Inclusive Attitude in Sport- the international project funded by the European Union* that ASD La Comune presented as the leader, in partnership with Judo Assist Ireland and Sport Evolution Alliance.
After the study and in-depth work carried out by the partners in Lisbon on Thursday 1 and Friday 2 February, the consortium met on 3 February in Cascais, Portugal, for the first day open to the public full of training and commitment, all fueled by a shared passion for the promotion of equal opportunities and accessibility to sport for children with intellectual disabilities and Autism Spectrum Disorders.
The morning began with three enriching training sessions:
Nelson Santos, Special Education teacher, shared his experience with the project partners, providing valuable information on supporting children with special needs.
João Miguel Fernandes, psychiatrist, offered his scientific perspective, deepening the understanding of neurodiversity and its impact on sports participation.
José Paveiro of ANDDI, the Portuguese Association of Sport for Intellectual Development, brought his practical experience, providing concrete strategies to create inclusive sports environments.
The afternoon, however, was organized a public moment with lessons open to sports teachers and their students gathered from various areas of Portugal at the Mem Martins Sport ClubeThe purpose of the meeting was to share the methodologies studied in the previous days to make a sports group of children or young people not disabled as welcoming and inclusive as possible towards those in difficulty.
Judo, Ju-jitsu, Karate and Capoeira teachers from Judo Assist Ireland, ASD La Comune and Sport Evolution Portugal gave practical lessons, proposing a series of exercises designed to create a more inclusive atmosphere during the lessons.
“The work that we are doing changes the paradigm because the focus is not on the child with fragility or disability, but on the group that must welcome that child.” – explains Marco Marzagalli, Judo teacher at ASD La Comune “The exercises and practices we are experiencing therefore go in this direction: making the group of children or young people not disabled as inclusive as possible. At the end of the project we will produce a manual with all the most effective practices, hoping to help coaches, teachers and teachers of each group sport to make their group really inclusive when a child with disabilities shows up.”Days like this, full of collaboration, learning and public engagement, represent a fundamental springboard to a future in which every child, regardless of their abilities, has the opportunity to experience joy, the empowerment and sense of community that sport can offer.
*Funded by the European Union. Views and opinions expressed are however those of the author(s) only and do not necessarily reflect those of the European Union or the European Education and Culture Executive Agency (EACEA). Neither the European Union nor EACEA can be held responsible for them.